La maggior parte delle persone hanno familiarità con i droni militari, ma con l’avanzare della tecnologia, le macchine sono diventate più economiche e più diffuse, e le persone hanno iniziato a conoscere i droni ricreativi come il DJI Phantom.

I droni trovano vasti campi d’applicazione, divertimento, soccorso, cinematografico e di conservazione degli animali, in particolare la ricerca, l’osservazione, la documentazione, la sorveglianza e / o la raccolta di dati fisici nei nostri oceani e il monitoraggio dei mammiferi marini. E qui, ovviamente, arriva la sfida. Mentre ci sono probabilmente centinaia di droni diversi per tutti gli scopi detti prima, ce ne sono pochissimi (a prezzi accessibili) che sono adatti per l’uso in ambiente marino. I droni di oggi in realtà sono piccoli computer volanti e devo ancora trovare un computer che ama l’acqua salata.

In futuro, speriamo di poter usare i droni per trovare, identificare le singole balene, ogni singola traccia o gruppi di balene, osservarne il comportamento, e raccoglierne una serie di foto, video e loro dati fisici. Speriamo anche di utilizzare i nostri droni per documentare i cetacei in difficoltà, per esempio, quelli che vengono catturati con le reti, in modo che da poter usare le foto aeree di primo intervento per aiutarli a districare un animale.

In particolare in questo senso, stiamo testando 3 macchine: Snot Bot – un drone che volerà sopra una balena per raccoglierne il DNA, i virus, i batteri, e gli ormoni dello stress dall’esalato condensato del respiro; Snot Shot – una macchina che raccoglie un campione di controllo dell’acqua di mare circostante; Snot Yacht – un surrogato strumentato che trasporta un intero campionario di strumenti. Ad esempio, anemometri in modo da poter documentare la velocità del lavaggio che una balena potrebbe sentire giù sulla sua schiena, quando un drone vola trasporta idrofoni in testa, abbiamo calibrato (microfoni subacquei) a 3 e 10 piedi sotto l’acqua in modo da registrare ciò che una balena potrebbe sentire, videocamere, indicatori di temperatura e un assortimento di raccolta dati ambientali così da poter cercare di annoverare l’esperienza completa che una balena potrebbe avere quando un drone vola su di loro.

In base alle varie sperimentazioni speriamo di essere in grado di affinare le procedure di raccolta dati per costruire la prossima generazione di droni di raccolta di dati ambientali (e aiutare nel loro miglioramento), per tutto il tempo essendo in prima linea nello sviluppo di strumenti di ricerca per la conservazione delle balene e dell’oceano.

http://www.dronionline.net/